sabato 21 marzo 2020

Il canto del cigno (anzi dell'aquila) del motore dell' ing. Carcano



Nel 2004 la toscana Piaggio salva in extremis il gruppo Aprilia, di cui Guzzi fa parte, ed inizia un'opera di ammodernamento delle linee e svecchiamento del prodotto che, in soli 3 anni porta la produzione dalle 4000 unità nel 2004, fino alle 10.000 del 2006 (era dal 1983 che la produzione non raggiungeva livelli così consistenti).
Così nel marzo 2007 Colaninno in persona presenta la nuova creatura: la Moto Guzzi Bellagio 940.
Sarà infatti l'ultima moto prodotta con il motore "serie grossa ad aste e bilancieri" raffreddato ad aria, progettato quasi 50 anni prima dall' ingegner Giulio Cesare Carcano, ridotto nella cilindrata a 936cc.
Non che le unità successive non tradiscano una diretta discendenza col mitico V7, ma perderanno la distribuzione ad aste e bilancieri in favore di un sistema a camme rialzate e utilizzeranno un sistema di raffreddamento misto aria/olio.
Il quadro tecnico della Bellagio comprende un forcellone monobraccio C.A.R.C. dotato di cinematismo progressivo, due dischi freno anteriori da ben 320 mm e, pedane arretrate con scarichi rialzati, che le donano un comportamento più simile ad una naked che ad una custom/cruiser. La facilità di guida, unita al motore dalla schiena possente ed ad un angolo di piega sconosciuto alle altre custom in circolazione, fu la carta vincente che fece innamorare di lei i motociclisti che la provarono, e che ancora oggi la cercano usata, nonostante la produzione sia cessata da 6 anni.
Il passeggero non veniva trattato benissimo, la porzione di sella destinata allo stesso era piccola e sfuggente con pedane un po' troppo alte, anche se, una sella optional a 2 posti ne migliorava parecchio la situazione.
La produzione cessò definitivamente nel 2014 dopo 3 serie costruite:
Bellagio 940 i.e. : prima serie con posteriore alto, sella corta e logo sul serbatoio rosso
Bellagio Luxury : Sella comfort, posteriore basso, verniciatura bicolore e logo sul serbatoio rosso
Bellagio Aquila Nera: Sella confort, posteriore basso, colorazione nero opaco e logo serbatoio monocolore




Scheda tecnica:
  • bicilindrico a V di 90° a doppia accensione
  • distribuzione ad aste e bilancieri con albero a camme singolo nel basamento
  • alesaggio e corsa: 95 x 66 mmcilindrata totale: 935,6 cc
  • alimentazione ad iniezione elettronica con 2 corpi farfallati da 40 mm
  • cambio a 6 rapporti con trasmissione finale ad albero75 cv a 7.200 giri8 kg/m di coppia a 6.000 giri
  • forcella anteriore tradizionale da 45 mm
  • forcellone monobraccio posteriore CaRC. progressivo 
  • pneumatici 120/70-18 al avantreno e 180/55-17 al retrotreno
  • impianto frenante a doppio disco anteriore da 320 mm e singolo al posteriore da 282 mm
  • lunghezza 2270 mm
  • larghezza 890 mm
  • altezza massima 1310 mm
  • interasse 1570 mm
  • peso 224 kg a secco

Fonti:

"Moto Guzzi L'affascinante storia di un mito italiano" di Daniele Buzzonetti editore Artioli 1899
hhttps://it.wikipedia.org/wiki/Moto_Guzzi
https://www.moto.it/prove/moto-guzzi-bellagio-aquila-nera.html
https://www.motorbox.com/moto/moto-viste-e-provate/moto-primo-contatto/moto-guzzi-bellagio-1-2

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