giovedì 18 giugno 2020

Alle origini del mito: La Moto Guzzi Florida



Visto il successo delle moto in stile yankee made in Mandello, altre case motociclistiche italiane si gettano a capofitto nella mischia tentando di accaparrarsi la loro fetta di mercato. Al salone di Milano del 1985 debuttarono infatti la poco fortunata Ducati Indiana, la più apprezzata Moto Morini Excalibur. Da parte sua la Guzzi rispose con l'erede della fortunata V35/65C : la V35 e V65 Florida. La nuova Guzzi mantenne i parafanghi cromati, ma a livello estetico cambiò praticamente tutto, a cominciare dal serbatoio impennato in avanti e raccordato con nuovi fianchetti, il grosso sellone biposto e tutto l'impianto elettrico. Anche il motore V35 differì completamente dal vecchio, verniciato in nero e con nuove misure di alesaggio e corsa, passate da 66x50,5 a 74x40,6 e guadagnando carburatori da 28 e accensione elettronica. Come nel caso della serie C la nuova V65 presenta di serie le motovaligie ed un ampio parabrezza turistico.
Nonostante un'estetica accattivante ed un prezzo ragionevole, questa serie non ebbe il successo della precedente e nel '91 venne sostituita dalla fortunatissima Nevada, ma questa è un'altra storia.....

MOTORE V35 tra parentesi V65 
Tipo : 4 tempi, bicilindrico a V di 90° Alesaggio 74 mm e Corsa 40,6 mm (80 x 64)
Cilindrata : 349,2cc (643cc)
Rapporto di compressione 10,3:1 (10:1)
Potenza massima : 32 CV a 8400 giri/min (52 CV a 7000 giri/min)

DISTRIBUZIONE
A valvole in testa con aste e bilanceri

FRIZIONE
Tipo monodisco a secco con molla a diaframma.

CAMBIO
A cinque marce con ingranaggi sempre in presa ad innesto frontale.

TRASMISSIONE
Trasmissione primaria: a ingranaggi,
Trasmissione secondaria: ad albero con giunto cardanico e ingranaggi conici.

INGOMBRI E PESO
Lunghezza massima: 2,210 m
Larghezza massima: 0,870 m
Altezza masima: 1,190 m
Passo (a carico): 1,505 m
Peso (a secco) : 170 kg

SERBATOIO
17 Litri (riserva 5 Litri)

ACCENSIONE
Elettronica con anticipo automatico

ALIMENTAZIONE
Due carburatori Dell’Orto VHB 28 FD/FS. (30 mm)

AVVIAMENTO
Elettrico.

RAFFREDDAMENTO
Ad aria

TELAIO
A culla con struttura tubolare.

SOSPENSIONI
Anteriore: forcella telescopica con ammortizzatori oleopneumatici.
Sospensione posteriore: a forcellone oscillante con molle regolabili concentriche agli ammortizzatori oleopneumatici.

FRENI 
Freno anteriore: a doppio disco Ø 260 mm
Freno posteriore : a disco Ø 235 mm
Sistema di frenata integrale Guzzi

PRESTAZIONI
Velocità massima: 150 km/h (oltre 170 km/h)

PNEUMATICI
Anteriore : 90/90-18 (100/90 - 18)
Posteriore : 120/90-16 (130/90 - 16)

sabato 13 giugno 2020

La storia della Guzzi attraverso le sue moto: Il Galletto



Nel dopoguerra, in Italia, scoppia la moda degli scooter, mezzi semplici ed economici che offrono un minimo riparo dalle intemperie e, danno la possibilità anche a chi non può permettersi un'automobile, di acquistare un valido mezzo di trasporto personale. 
Come abbiamo già visto, il geniale ingegnere Corradino D'Ascanio, che detestava le moto, perchè le trovava difficili da condurre e, poco pratico il dover scavalcare la sella per salirvi, progettò quel incredibile successo commerciale che fu la Piaggio Vespa. D'altra parte Carlo Guzzi detestava gli scooter perché li riteneva poco sicuri, per via delle ruote piccole e, poco piacevoli da condurre. Ma la Moto Guzzi non poteva estromettersi da un mercato promettente come quello degli scooter, fu così che lo stesso Carlo Guzzi progettò un nuovo veicolo di trasporto, in grado di unire i vantaggi delle moto con quelli del motoscooter, ossia: facilità nello scendere e salire, protezione per il guidatore, la ruota di scorta, la sicurezza data dalle ruote alte e una guida piacevole tipica di una moto. Il nuovo veicolo venne denominato Galletto e si discostava parecchio dal suo concorrente Piaggio. Il motore innanzitutto non era un 2 tempi oscillante con funzione di forcellone, ma come le moto coeve era un 4 tempi ad aste e bilancieri orizzontale. La lubrificazione a carter secco ne determinava una gran affidabilità e longevità. Esso venne istallato fisso al centro del telaio come sulle moto e come quest'ultime era dotato di un forcellone monobraccio posteriore e trasmissione finale a catena. Il cambio a 3 velocità era ad azionamento a pedale, e le prestazioni di tutto rispetto. Quando venne immesso sul mercato, nel 1950, il suo motore di 160 cc, forte di 6 cavalli, spingevano il veicolo fino ad 80 km/h.
Durante i 16 anni di produzione la cilindrata venne aumentata più volte, nel 1952 salì a 175cc, poi nuovamente nel 1954 venne portata a 192 cc. Nel 1960 l'adozione di un dinamotore lo fece diventare il primo scooter al mondo dotato di avviamento elettrico.
La storia del Galletto si concluse nel 1966 dopo 71060 esemplari costruiti, a seguito della riorganizzazione dell'assetto societario, dovuta alla grave crisi di vendita delle moto negli anni 60.

PS curiosità N.1: Il veicolo aveva caratteristiche tecniche estremamente originali, ma la più singolare era l'assenza dell'albero a gomiti, sostituito da un volantino con il perno della biella montato a sbalzo!

Curiosità N.2: Nel 1993 la Aprilia, futura proprietaria del marchio Moto Guzzi, presentò lo Scarabeo, uno scooter che riprense l'idea delle ruote alte del Galetto.

Interasse: 1310 mm Massa a vuoto: 107 kg Serbatoio: 7 litri
Meccanica
Tipo motore: monocilindrico orizzontale quattro tempi Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 159,5 cm³ in seguito 175 cm³ poi 192 cm³
Distribuzione: aste e bilancieri Alimentazione: un carburatore Dell'Orto
Potenza: 6 CV, 7 CV per il 175 cm³ e 7.5 CV per il 192 cm³
Frizione: multidisco in bagno d'olio Cambio: sequenziale a 3 marce sempre in presa (4 dal 175 cm³) con comando a pedale
Accensione a volano magnete Marelli o Filso
Trasmissione primaria a ingranaggi; secondaria a catena
Avviamento a pedale (con dinamotore dal 1960)
Ciclistica
Telaio in profilati e lamiera
Sospensioni Anteriore: forcella telescopica e bracci oscillanti / Posteriore: forcellone oscillante e due ammortizzatori a frizione
Freni Anteriore: a tamburo / Posteriore: a tamburo
Pneumatici anteriore 2.75-17"; posteriore 3.00-17"
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 80 km/h (85 km/h dal 175 cm³)
Consumo da 2,6 a 3 l/100 km

venerdì 5 giugno 2020

Alle origini del mito: nascono le Custom serie piccola



All'inizio degli anni '80, le moto sportive italiane persero l'interesse del pubblico, ma una nuova moda stava lentamente prendendo piede..... In Tv passavano film come "Easy Rider" ed "Il Selvaggio" o serie TV come "Chip's" o "Happy Days", i motociclisti nostrani spinti dalla voglia di moto dal gusto Yankee cominciarono a"customizzate" tranquille moto nipponiche o nostrane con manubri a corna di bue, pedane avanzate e lunghe selle con frange. 
In questo frangente la Moto Guzzi, che si era già ritagliata la sua fetta di mercato grazie alla sua decennale esperienza nelle moto cruiser, decise di ampliare la sua offerta verso il basso (di cilindrata) sfruttando il motore serie piccola V50 e V35.
L'operazione fu più costosa di quello che sembra, nonostante il telaio derivato dalla serie piccola, il forcellone verrà ricostruito ex novo, più lungo di 4 cm e con possibilità di montare una gomma posteriore più panciuta grazie anche ai cerchi in alluminio specifici. La forcella era la stessa montata sul V65 ed il motore, il conosciuto V35/V50 dotato di valvole parallele (per ridurre i costi di costruzione), con le curiose testate tagliate a fetta di salame per ridurre gli ingombri laterali. L'estetica venne personalizzata da ampi parafanghi cromati, serbatoio a goccia e ampio manubrio a corna di bue.
Fu così che al salone di Milano del 1981 gli italiani che sognavano una California ma erano spaventati dal prezzo e dal peso, scoprirono le nuove nate di Mandello, più leggere, facili e con costi di gestione più contenuti. Il successo fu immediato, sopratutto per la 350 che poteva vantare l'IVA agevolata al 18% contro il 38% della sorella maggiore e, grazie alla cilindrata ridotta, poteva essere condotta anche dai diciottenni.  
Con un pò di ottimismo la casa dichiarava una velocità di punta di oltre 150 km/h per la V35 e ben 165 km/h per la più potente V50, anche se le riviste specializzate cronometrarono comunque i lusinghieri risultati di 143 e 155 km/h .
Gia nel corso del 1984, la V50 venne sostituita dalla più potente V65C, accreditata di ben 52 cavalli che, dotata di serie di borse laterali e parabrezza, sfidava apertamente la concorrenza nipponica ed americana in confort, prestazioni velocistiche ed accelerazione. 
La storia della serie C si interruppe nel 1986 con la presentazione della sua degna erede, la V35 e V65 Florida, ma questa è un'altra storia.....
PS nessuno ha mai chiarito se la sigla C stava per Custom o California, ma è giusto che il mistero rimanga tale!

MOTORE V35 tra parentesi V50 e V65 
Tipo : 4 tempi, bicilindrico a V di 90° Alesaggio 66 mm e Corsa 50,6 mm (74 x 57 V50 e 80 x 64 V65)
Cilindrata : 346cc (490cc V50 e 643cc V65)
Rapporto di compressione 10,5:1 (10,4:1 V50 e 10:1 V65)
Potenza massima : 35 CV a 8100 giri/min (47 CV a 7500 giri/min V50 e 52 CV a 7000 giri/min V65 )

DISTRIBUZIONE
A valvole in testa con aste e bilanceri

FRIZIONE
Tipo monodisco a secco con molla a diaframma.

CAMBIO
A cinque marce con ingranaggi sempre in presa ad innesto frontale.

TRASMISSIONE
Trasmissione primaria: a ingranaggi,
Trasmissione secondaria: ad albero con giunto cardanico e ingranaggi conici.

INGOMBRI E PESO
Lunghezza massima: 2,200 m
Larghezza massima: 0,960 m
Altezza masima: 1,175 m
Passo (a carico): 1,460 m
Peso (a secco) : 165 kg (170 kg per V65)

SERBATOIO
15 Litri (riserva 2 Litri)

ACCENSIONE
A spinterogeno, con doppio ruttore ed anticipo automatico a masse centrifughe.

ALIMENTAZIONE
Due carburatori Dell’Orto VHB 26 FD/FS. (da 28 mm per V50 e da 30 mm per V65)

AVVIAMENTO
Elettrico.

RAFFREDDAMENTO
Ad aria

TELAIO
A culla con struttura tubolare.

SOSPENSIONI
Anteriore: forcella telescopica con ammortizzatori oleopneumatici.
Sospensione posteriore: a forcellone oscillante con molle regolabili concentriche agli ammortizzatori oleopneumatici.

FRENI 
Freno anteriore: a doppio disco Ø 260 mm
Freno posteriore : a disco Ø 235 mm

Sistema di frenata integrale Guzzi

PRESTAZIONI
Velocità massima: 150 km/h (165 km/h per V50 e oltre 170 km/h per V65)

CONSUMO CARBURANTE
Litri 4,3 per 100 km (5 litri per 100 km V50 e 5,
5 litri per 100 km V65)

PNEUMATICI
Anteriore : 100/90 - 18
Posteriore : 130/90 - 16