sabato 13 giugno 2020

La storia della Guzzi attraverso le sue moto: Il Galletto



Nel dopoguerra, in Italia, scoppia la moda degli scooter, mezzi semplici ed economici che offrono un minimo riparo dalle intemperie e, danno la possibilità anche a chi non può permettersi un'automobile, di acquistare un valido mezzo di trasporto personale. 
Come abbiamo già visto, il geniale ingegnere Corradino D'Ascanio, che detestava le moto, perchè le trovava difficili da condurre e, poco pratico il dover scavalcare la sella per salirvi, progettò quel incredibile successo commerciale che fu la Piaggio Vespa. D'altra parte Carlo Guzzi detestava gli scooter perché li riteneva poco sicuri, per via delle ruote piccole e, poco piacevoli da condurre. Ma la Moto Guzzi non poteva estromettersi da un mercato promettente come quello degli scooter, fu così che lo stesso Carlo Guzzi progettò un nuovo veicolo di trasporto, in grado di unire i vantaggi delle moto con quelli del motoscooter, ossia: facilità nello scendere e salire, protezione per il guidatore, la ruota di scorta, la sicurezza data dalle ruote alte e una guida piacevole tipica di una moto. Il nuovo veicolo venne denominato Galletto e si discostava parecchio dal suo concorrente Piaggio. Il motore innanzitutto non era un 2 tempi oscillante con funzione di forcellone, ma come le moto coeve era un 4 tempi ad aste e bilancieri orizzontale. La lubrificazione a carter secco ne determinava una gran affidabilità e longevità. Esso venne istallato fisso al centro del telaio come sulle moto e come quest'ultime era dotato di un forcellone monobraccio posteriore e trasmissione finale a catena. Il cambio a 3 velocità era ad azionamento a pedale, e le prestazioni di tutto rispetto. Quando venne immesso sul mercato, nel 1950, il suo motore di 160 cc, forte di 6 cavalli, spingevano il veicolo fino ad 80 km/h.
Durante i 16 anni di produzione la cilindrata venne aumentata più volte, nel 1952 salì a 175cc, poi nuovamente nel 1954 venne portata a 192 cc. Nel 1960 l'adozione di un dinamotore lo fece diventare il primo scooter al mondo dotato di avviamento elettrico.
La storia del Galletto si concluse nel 1966 dopo 71060 esemplari costruiti, a seguito della riorganizzazione dell'assetto societario, dovuta alla grave crisi di vendita delle moto negli anni 60.

PS curiosità N.1: Il veicolo aveva caratteristiche tecniche estremamente originali, ma la più singolare era l'assenza dell'albero a gomiti, sostituito da un volantino con il perno della biella montato a sbalzo!

Curiosità N.2: Nel 1993 la Aprilia, futura proprietaria del marchio Moto Guzzi, presentò lo Scarabeo, uno scooter che riprense l'idea delle ruote alte del Galetto.

Interasse: 1310 mm Massa a vuoto: 107 kg Serbatoio: 7 litri
Meccanica
Tipo motore: monocilindrico orizzontale quattro tempi Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 159,5 cm³ in seguito 175 cm³ poi 192 cm³
Distribuzione: aste e bilancieri Alimentazione: un carburatore Dell'Orto
Potenza: 6 CV, 7 CV per il 175 cm³ e 7.5 CV per il 192 cm³
Frizione: multidisco in bagno d'olio Cambio: sequenziale a 3 marce sempre in presa (4 dal 175 cm³) con comando a pedale
Accensione a volano magnete Marelli o Filso
Trasmissione primaria a ingranaggi; secondaria a catena
Avviamento a pedale (con dinamotore dal 1960)
Ciclistica
Telaio in profilati e lamiera
Sospensioni Anteriore: forcella telescopica e bracci oscillanti / Posteriore: forcellone oscillante e due ammortizzatori a frizione
Freni Anteriore: a tamburo / Posteriore: a tamburo
Pneumatici anteriore 2.75-17"; posteriore 3.00-17"
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 80 km/h (85 km/h dal 175 cm³)
Consumo da 2,6 a 3 l/100 km

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